Nelle scorse settimane l’OCSE ha pubblicato il rapporto “Education at a Glance 2024” che pone l’accento sulle questioni relative al tema dell’equità nel settore dell’istruzione.
Dai dati è emerso che l’Italia attribuisce il 4,0 % del suo prodotto interno lordo (PIL) alla spesa destinata agli istituti di istruzione, dal livello primario a quello terziario. Il dato è inferiore alla media dell’OCSE, pari al 4,9 % del PIL.
Inoltre il 22% della popolazione italiana non ha conseguito un diploma di scuola secondaria, una percentuale significativamente più alta rispetto alla media OCSE.
Anche il grado di istruzione dei genitori incide in maniera importante sul livello di istruzione conseguito dai loro figli. In media se in famiglia vi sono dei genitori laureati o diplomati è più probabile che i figli completino gli studi.
Il rapporto evidenzia una complessa relazione tra il livello di istruzione raggiunto e le opportunità offerte dal mercato del lavoro.
L’investimento insufficiente nel settore dell’istruzione è conseguenza di poche opportunità di crescita per la popolazione e di conseguenza un inferiore tasso di occupabilità di quest’ultima.
Il Report dell’OCSE ha anche evidenziato che sebbene le donne superino chiaramente gli uomini in ambito educativo, il quadro si inverte quando entrano nel mercato del lavoro. Gli indicatori chiave dei risultati relativi all’accesso al mercato del lavoro sono generalmente peggiori per le donne rispetto agli uomini.
Le differenze di genere nei tassi di occupazione si riducono con l’aumento del livello di istruzione ma il divario di genere nei guadagni non cambia altrettanto tra i vari livelli di istruzione.
Le donne guadagnano il 58% di uno stipendio della controparte maschile.
E sebbene ci siano stati miglioramenti nell’uguaglianza salariale di genere, esistono ancora significative disparità a livello globale.
Le differenze nella scelta del campo di studio tra uomini e donne sono spesso considerate una delle ragioni del divario retributivo di genere per coloro con una qualifica terziaria.
I lavori più retribuiti spesso fanno parte della categoria di studi STEM, purtroppo, però la presenza di iscrizioni femminili è ancora piuttosto bassa.
L’abbattimento del glass ceiling (tetto di cristallo) favorirebbe un rapido progresso sociale ed economico del nostro Paese.
Il glass ceiling (tetto di cristallo) è un ostacolo, che rappresenta una barriera invisibile che impedisce che alcune persone arrivino a posizioni senior all’interno di aziende per discriminanti diverse.
La società è formata da diversi attori economici, escludere alcuni di questi non è una scelta saggia né dal punto di vista etico né dal punto di vista strategico.
Il Report annuale dell’OCSE ci offre da un punto di vista statistico e oggettivo uno spaccato esatto e rappresentativo della società di oggi, ci stimola alla riflessione e ad una presa di coscienza generale.
Noi di Nodus crediamo nel potere della divulgazione scientifica e nello specifico nell’impatto che il Report OCSE possa avere nelle future scelte economiche e sociali del nostro Paese.
Per questo vogliamo stimolare la riflessione e dare seguito ad un dibattito che in questi giorni è molto acceso in tutte le testate giornalistiche e online.
Vogliamo creare un luogo libero e di scambio e incoraggiare il cambiamento.
Se vuoi recuperare la pubblicazione dell’OCSE clicca qui e scarica il PDF: https://www.oecd.org/en/publications/2024/09/education-at-a-glance-2024_5ea68448.html
Fonti: OECD (2024), Education at a Glance 2024: OECD Indicators, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/c00cad36-en.
OECD (2024), Education at a Glance 2024: OECD Indicators, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/c00cad36-en.